Caro Rosignano,

ho sempre molto apprezzato la tua pittura e molto i tuoi disegni. Non posso perciò in quest’occasione, date le molte volte che m’è capitato di scrivere di te e dell’opera tua, stilare una presentazione del turro nuova per una mostra antologica che allinei opere di vari tempi e momenti.

Piuttosto una parola di amicizia, un saluto e un augurio. Tu sei di quegli artisti che non considerano la pittura e il disegno solo mestiere o solo tecnica. E’ umanità, pensiero, poesia. Ed è perciò anche mestiere (e anche amore per il mestiere). Così puoi fare le cose che ora fai, che riprendono e riassumono la tua attività precedente secondo formulazioni rigorose e connesse con le avanguardie del passato e del presente: fino all’astrazione e alla decorazione, he restano dopotutto i valori fondamentali della pittura. Non posso che confermare, quanto ho scritto in anni passati sulla serietà del tuo impegno e sulla tua capacità di stare con i tempi e di rinnovarti senza perdere l’anima.

Avevo visto giusto in sostanza anche quando ho esaminato per la prima volta una serie antologica (ma organica) di quadri e disegni relativa alle successive tappe del tuo percorso “critico” fino alla maturità indiscussa degli anni 60. Gli stralci delle mie recensioni alle tue “personali” del 1958 e 1960 potranno confermarlo a chiunque avrà la pazienza di andarseli a rileggere.

Con affetto e stima immutate

Tuo Decio Gioseffi