1974  – L’Eco di Bergamo

 

Un esame approfondito dei contatti umani nella società contemporanea è il tema che il pittore triestino Livio Rosignano persegue nelle sue opere esposte in una personale alla “Galleria 38”. Potremmo dire che questi problemi sono divenuti un poco di moda al giorno d’oggi, anche perché gli artisti non si soffermano più, come una volta, alla semplice ritrattistica. Vogliono scrutare argomenti interessanti, sul piano del pensiero affinché la pittura vada oltre il fatto descrittivo. Ma c’è…artista e artista, in quanto alcuni di questi (ma sono veri artisti?) non riescono a portare a fondo il discorso iniziato. Rimangono cioè alla superfice, pongono i dati del loro sillogismo e non sempre con logica perfetta e non traggono né riescono a trarre poi le conclusioni.

A nostro avviso Livio Rosignano sa esprimersi con grande proprietà e gusto pittorico.

Nelle equilibrate tonalità cromatiche è tutta un’espressione di sentimenti profondamente veri, in cui ognuno di noi diventa il personaggio ritratto nel quadro perché riusciamo a scoprire ciò che più da vicino ci turba e sono messe in risalto le aspirazioni che si racchiudono nel nostro spirito. Qui sta appunto il valore della pittura di Rosignano: essere riuscito a rendere universale un concetto che diventa ed è vero appunto perché è universale. Questa solitudine che ci tormenta, anche in mezzo alla stessa comunità; l’impossibilità di comunicare con tutti, indistintamente, perché ognuno ha un suo linguaggio proprio che non aggancia con gli altri in quanto è frutto di personale egoismo oppure perché si rende irrecepibile, tutto ciò è lo specchio di quanto avviene in noi e attorno a noi.

Figure isolate, in un ambiente dalle tonalità fredde, sono lo specchio di autentiche situazioni che Rosignano accentua con la sua pittura che sa di tormento, anche se apparentemente serena. Non ci sono, è vero, drammi violenti, ossessionanti. Ma a prima vista, perché l’insieme dell’opera è suggestiva in ogni particolare, nei tagli, nell’impostazione stilistica, nella scelta degli argomenti stessi, come la strada, il bar, il ristorante. Anche le stesse “nature morte” riflettono, in un certo senso, le medesime prerogative, anche se ritratte con squisita delicatezza. Comunque la pittura di Rosignano è ricca di finezze e di pregi artistici.

                               Lino Lazzari