Corriere Lombardo – Milano, aprile 1962

 

Rosignano è un triestino che rivediamo con molto piacere, per l’estrema verità – ideale ed estetica – che emerge dai suoi quadri, per quel sottile senso d’inquieta poesia che li pervade, per l’incanto struggente delle sue luci in cui le forme si sfanno, prima che una nebbia dorata trasfiguri l’atmosfera crepuscolare di un caffè, le forme fluide d’una modella. Un sostrato naturale rivissuto con nostalgia carica di fermenti: questa pittura di Rosignano che ci è apparsa in un sicuro, continuo crescendo.

Mario Monteverdi