Milano, aprile 1962 Il Corriere d’informazione

Livio Rosignano si volge alla vita della sua città per trarne ispirazione: sono i caffè, quei caffè che a Trieste hanno avuto una importante parte nel costume e nell’arte, e che purtroppo vanno mutandosi radicalmente, a suggerirgli interni ricchi di atmosfera e tipi. Ma fuori dal descrittivo , con senso più profondo di vocazione d’una realtà filtrata dalla memoria, di narrazione poetica e perciò depurata dall’aneddoto, pur serbando un carattere, un clima precisi. Mario Lepore Il Corriere d’informazione

Mario Lepore

Milano 1968

L’artista triestino ha già ordinato con successo a Milano altre mostre personali. In questa presenta dei dipinti quali mostra di aver conseguito risultati ancora più persuasivi che per il passato: sia come liricità della ispirazione, Rosignano ha una inclinazione narrativa che nasce dalla memoria e dalla fantasia insieme e oggi il suo racconto si fa più densamente evocativo, più immaginoso e permeato di un sentimento tra intenerito e amaro. Il colore è sovente intenso e fresco con una leggera accentazione espressionistica, la visione è trasfigurante ed espressa con libertà e meditazione insieme. L’estro degli svolgimenti ritmici trova, nella composizione, il corrispettivo di un regolato equilibrio che elimina la casualità. Specie con gli “Interni nello studio” e con un singolare dipinto in cui si ritrae in una bottega di barbiere, Rosignano attira l’attenzione per i raggiungimenti di linguaggio pittorico e di “clima” poetico

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